L’asino

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Description

Tortorelli, Nicola (1927). L’asino. Biblioteca agricola. G. B. Paravia & C. 134 Seiten.

L’importanza che l’allevamento della specie asinina ha in Italia non è ancora giustamente valutata. Eppure, basterebbe riflettere e pensare alle particolarissime condizioni di ambiente nelle quali deve svilupparsi gran parte della nostra agricoltura e del commercio interno, alla speciale configurazione dei confini alpini per rendersi conto della importanza che assume il più calunniato fra gli animaii domestici: l’asino. Dall’nn canto il nostro suolo agrario con la natura chimico-fisica diversissima da regione a regione, da contrada a contrada nella stessa regione e, perfino, da sito a sito in una medesima zona ristretta; la deficienza e, spesso, la mancanza di vie interne di comunicazione; la lontananza dal centro abitato e l’isolamento dei poderi coltivati laddove l’agricoltura si dibatte in condizioni disperate; la scarsa disponibilità di capitali circolanti presso il medio ceto agricolo del Mezzogiorno e delle Isole sopra tutto – ragione per cui in molte contrade continueranno a sussistere gli antichi sistemi di lavorazione del terreno; – dall’altro canto i nuovi bisogni dell’esercito e delle truppe di montagna specialmente (bisogni svelati dalla guerra mondiale), del commercio più intenso e di tutta la vita odierna, ci hanno fatto sentire la straordinaria necessità di motori animati potenti ed economici nello stesso tempo. Orbene, gli animali domestici che riuniscono queste qualità e che sopportano il clima variabile della nostra penisola sono appunto – tra gli equini – l’asino e gli ibridi che si ottengono dall’accoppiamento della cavalla con l’asino (mulo) e dell’asina con il cavallo (bardotto). L’Italia possiede una popolazione asinina notevole e le razze asinine italiane sono pure rinomate; ma non è tanto della quantità e qualità di esse che ci si lamenta quanto, invece, dello stato in cui viene tenuta tanta parte della ricchezza nazionale. Si pensi, per un istante, alle condizioni in cui vive e lavora il povero asinello, agli alimenti che riceve ed al disprezzo di cui lo circonda l’uomo; quell’asino che si contenta del poco e del cattivo, che tollera con rassegnazione unica la mano ora prodiga ora avara del padrone, ora dolce ora aspra e rude e che – ciò non‘ di meno – è sempre pronto al comando ed al nuovo lavoro che gli si appresta, e si valuterà grosso modo la somma di servizi resi all’uomo messa a paragone con la quantità di cure e di alimenti richiesti. Questo modesto lavoro- dedicato agli allevatori – vuole essere di aiuto a coloro che si occupano della produzione asinina e mulattiera italiana: riuscire finalmente a creare da noi l’ambiente propizio allo sviluppo delle industrie in parola, sfatare alcune leggende esistenti intorno ad esse, fissare i principi basilari dettati dalla moderna scienza zootecnica che saranno di norma nella pratica degli allevamenti, ecco lo scopo ed il contenuto del volumetto.